DELIZIE DI PASQUA

01.04.2018

Buongiorno e sopratutto BUONA PASQUA a tutti voi. Programmi per oggi? Grande pranzo in famiglia o in compagnia di amici? Comunque sia vi auguro in anticipo BUON APPETITO e ... mi raccomando, non mangiate tanto che la prova costume è sempre più vicina.

Bando alle ciance, c'è qualche pietanza tipica, qualche dolce tipico che porterete a tavola da far gustare ai vostri ospiti?

La mia tavola, ad esempio, oltre a vedere il solito uovo di Pasqua e la colomba, vedrà anche altre due dolcezze ovviamente super dolci. Di cosa sto parlando? Semplice, dei made in Sud: pastiera napoletana e buccellato.

Ok, lo ammetto, la pastiera napoletana sicuramente sapete di cosa si tratta mentre sul buccellato non ci metterei la mano sul fuoco. Ma tranquilli, ora parleremo di entrambi.

Ah, dimenticavo, questo è un articolo a base di alto contenuto calorico quindi attenzione.

PASTIERA NAPOLETANA

Intorno a questa delizia circolano diverse leggende, tra cui quella che vede come protagonista la sirena Partenope ma quella più quotata è la leggenda che narra di alcuni pescatori che, in seguito al brutto tempo, rimasero in balia delle onde per un giorno e una notte. Una volta che il peggio passò e tornati in paese, a chi domandasse loro come avessero fatto a sopravvivere in mare, i pescatori rispondevano che avevano mangiato la pasta del giorno prima fatta con ricotta, uova, grano e aromi. E fu proprio per questo motivo che la pastiera iniziò ad essere considerata come simbolo di RINASCITA.

Relativamente alla ricetta, la ricetta classica prevede la preparazione di una frolla con la farina, uova, strutto oppure burro e zucchero semolato da sistemare sul "ruoto" (per chi non lo sapesse è la tortiera in alluminio con bordi lisci, alta circa 4-5 cm). Per il ripieno invece servono latte, zucchero, ricotta, chicchi di grano, burro, frutta candita,uova, vanillina, scorza di limone.

BUCCELLATO (U PICCIDAT') DI CASTELLUCCIO INFERIORE

Così come la pastiera napoletana, anche il buccellato, in dialetto u piccidat', è stato riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Si tratta di un pane dolce pasquale uno dei pochi lussi che la società castelluccese si concedeva nella ricorrenza della festività cristiana. Alcuni lo traducono nella versione italiana come "buccellato", nel senso di piccolo pane a forma di corona o bocca (bucca). I "pani", infatti, impastati in diversa pezzatura, richiamano una corona o una bocca. La tradizione vuole che si degusti abbinandolo ai salumi del territorio. La modernità invece lo propone congiunto a creme dolci spalmabili come la Nutella. Il " picciddèt" castelluccese si può trovare a forma di pane maschio, con un uovo centrale, e di cuzzola, che invece riproduce le sembianze di una bambola. Talmente complicate erano le operazioni legate alla realizzazione dei picciddèt e tanto sentita era dalla gente dell'epoca tutta la fase di realizzazione, che il processo è divenuto icona del procedimento difficoltoso per antonomasia ed i picciddèt sono diventati nella lingua parlata del posto la metafora delle difficoltà. 

La frase del dialetto di Castelluccio "han crisciut i picciddèt" (letteralmente: "i picciddèt sono lievitati"), infatti, molto usata nel gergo quotidiano, vuol affermare che si è riusciti a venire a capo di una situazione difficile. - INFORMAZIONI BUCCELLATO PRESE DA WIKIPEDIA.

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